Il candidato sindaco Tonino Pagliara della città della Nzegna si presenta al microfono di CarovignoNotizie.net
Tonino Pagliara, dopo tanta esperienza amministrativa, per la prima volta ha deciso di scendere in campo in prima persona. Da dove nasce questa decisione?
«Dopo cinque anni di fermo amministrativo ritengo che sia necessario ripartire con il piede giusto, ed ho deciso di mettere a disposizione della collettività la mia esperienza. Questa città ha bisogno di gente che conosce le problematiche e sa pure come risolverle. Non è il tempo di fare promesse irrealizzabili, ma occorre intervenire con umiltà per superare ogni problema. Le altre volte ero impegnato, non in prima persona, ma c’era chi era responsabile. Questa volta la responsabilità mia sarà diretta e le cose andranno diversamente: lo posso dire con certezza».
Le ultime due legislature sono state stoppate ed interrotte, con largo anticipo, rispetto alla scadenza naturale. Secondo lei cosa è mancato nelle ultime due amministrazioni?
«E’ mancata la stabilità amministrativa. Non c’era compattezza. Troppe correnti di pensiero diverse. C’era un clima di mancanza di fiducia che rischiava di nuocere ai cittadini ed a tutto il territorio. Certe volte bisogna fare delle scelte, anche impopolari, ma che vanno fatte».
Tra i programmi che intende perseguire nel mandato amministrativo, se lei dovesse diventare sindaco, che ruolo avrà Torre Guaceto?
«La riserva e la vicina Serranova sono risorse inestimabili ed un valore aggiunto per il territorio, che abbiamo scoperto da circa 20 anni quando c’è stata la presa di coscienza dell’importanza dal punto di vista ambientale. Oggi il consorzio ha permesso una crescita esponenziale anche a livello internazionale della riserva. Noi dobbiamo sforzarci di farla fruire ancora meglio nel rispetto delle biodiversità»
Un territorio di Carovigno vittima da tempo di una serie di atti criminali, che ha coinvolto indistintamente classe politica, società civile e imprenditoria locale. Ritiene che esista un problema di ordine pubblico a Carovigno?
«Si esiste, forse meno accentuato degli altri paesi. Noi siamo stati sempre un’isola felice: però, quando ci sono degli interessi che s’intrecciano, contrastano con qualcosa, avvengono questi atti. Io nella mia eventuale gestione, m’impegnerò a confrontarmi sempre con i livelli di controllo “alti”: Prefettura, Questura, Comando provinciale dell’ Arma dei carabinieri perché il controllo del territorio è esistenziale e fondamentale per la fruizione dello stesso. Inoltre l’azione dell’amministrazione sarà diretta anche ad aumentare le risorse umane del corpo di Polizia locale, essenziale per la tutela della nostra comunità».