Bilanci in rosso del comune di Carovigno: approvato in consiglio il piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
600mila euro per un arco temporale di 15 anni: questi i numeri presenti nella delibera votata dalla maggioranza, e che sarà inviata al ministero dell’Interno, come impone la normativa del pre-dissesto.
Nel provvedimento votato in consiglio sono presenti tutte le misure per rientrare dai 9 milioni di euro di debiti a carico dell’amministrazione, come sostenuto dal sindaco Massimo Lanzilotti, anche nell’ultima seduta. E sui diversi fronti d’intervento, dalla tassa di soggiorno, alla mensa, fino al servizio di scuola bus, dibattito acceso tra maggioranza e opposizione. Scintille in aula che hanno portato ai reiterati richiami del presidente del consiglio Francesco Leoci, anche alla presenza delle forze dell’ordine. Per diversi minuti il consiglio è stato anche sospeso. Schermaglie originate soprattutto dalla diversa valutazione sulla procedura avanzata dall’amministrazione e sull’ammontare del debito. Così come tensione anche sui singoli argomenti.
«Sulla manovra il sindaco è stato scorretto dal punto di vista politico: solo dopo il giudizio della Corte dei Conti, senza avvisare le istituzioni e la città ha avviato la procedura. Se fosse stato onesto avrebbe dovuto comunicare il tutto già al primo giorno d’insediamento. Invece mai nulla: ha tentato con due manovre di bilancio di evitare che tutto ciò potesse accadere». Così il consigliere comunale della Lega, Vittorio Zizza, accusando il sindaco e la maggioranza. «La problematica più seria deriva dal 2015, con l’avvio della “contabilità armonizzata”: il comune di Carovigno non si è adeguato. Nemmeno l’attuale sindaco che era consigliere comunale ipotizzò questa soluzione. Ora – attacca Zizza- siamo davvero in difficoltà con la speranza per la comunità che non ci siano grandi effetti negativi. Siamo preoccupati per la tassa di soggiorno, alzata a 5 euro, e che andrà a colpire un settore, come quello del turismo fondamentale per la nostra economia. E per la mensa, per anni fiore all’occhiello, oggi sono previsti aumenti per le famiglie».
Non si fa attendere la replica del sindaco. «Non abbiamo un centesimo di euro di liquidità. Questo è il segnale che indica lo stato finanziario delle casse del comune ed è l’unica verità della situazione che ho ereditato. Nonostante i tagli obbligatori siamo riusciti a salvare 8 dipendenti della Carbinia». Massimo Lanzilotti elenca poi alcune delle soluzioni che saranno predisposte in questa fase di risanamento dei conti. «Ci sarà una forte lotta all’evasione, con il potenziamento dell’ufficio. L’addizionale Irpef passerà all’0,8 %. Stiamo lavorando per non far applicare il tetto massimo sulla tassa di soggiorno, come imporrebbe la procedura del pre-dissesto. Infatti-spiega Lanzilotti- abbiamo previsto incassi sui livelli del 2019. Andremo a modificare il regolamento riducendo i giorni in cui si pagherà. C’è già una prima ricognizione e presto avvieremo un confronto con le strutture interessate. Non ci sarà comunque nessuna tariffa a cinque euro al giorno».
Il primo cittadino interviene sulla mensa. «Partiremo con un servizio informatizzato. Solo se il pasto sarà consumato verrà addebitato. Ci saranno tre fasce in base all’Isee: da 2,5 euro a 4,5. La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro con il nuovo dirigente e le famiglie. Il nostro impegno sarà quello di eliminare l’ultima fascia».