Termina l’avventura amministrativa di Carmine Brandi a Palazzo di Città.

Si è conclusa in uno studio notarile di San Vito dei Normanni la legislatura di Carmine Brandi come sindaco di Carovigno.

Il timbro finale alla ormai ex amministrazione comunale è arrivato poco dopo le 14:30 con l’atto firmato davanti al notaio Giuseppe Ambrosi, da parte di 11 consiglieri comunali che hanno  rassegnato le  dimissioni, sciogliendo difatti l’interno consiglio. Ad Antonio Barella, Mara Petrosillo, Madia Maria Capitanio, Annamaria Petrosillo, Francesca Tagliente e Leonardo Simeone, tutti di Noi con l’Italia, si sono aggiunti per l’opposizione Marzia Bagnulo (Pd), Massimo Lanzillotti (Ripartiamo dal Futuro) ed i due indipendenti Vincenzo Radisi e Franco De Biasi.

Con due anni e mezzo d’anticipo rispetto alla scadenza naturale, termina la legislatura di Carmine Brandi iniziata il 31 maggio 2015. Carovigno, così, per la seconda volta in tre anni, si prepara a vivere una fase commissariale, che durerà pochi mesi, prima di tornare alle urne nella prossima primavera. Brandi decade aprendo una frattura insanabile nel centrodestra carovignese, aperta, comunque,  da tempo. Piovono accuse anche pesanti tra gli ormai ex alleati, anticipando, i toni di una campagna elettorale, praticamente iniziata già ieri nella città della N’Zegna.

Da una parte l’ex sindaco, sostenuto fino all’ultimo da Forza Italia con il proprio consigliere Nicola Semeraro ed i due indipendenti di centrodestra Carmine Monna e Francesco Monna. Dall’altra parte il gruppo più numeroso dell’ormai ex maggioranza, Noi con l’Italia, composto dai sette consiglieri fittiani e vicini al senatore Vittorio Zizza. Una giornata, quella di ieri, aperta con Brandi a fare la prima mossa:  azzeramento della giunta con revoca di tutte le deleghe ai componenti della squadra di governo. Nel suo documento politico, l’ex sindaco, aveva contemporaneamente, in maniera ufficiale, aperto ad un confronto a tutti i partiti presenti in consiglio.

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Un’istanza, con l’obiettivo di valutare la possibilità di una nuova maggioranza che potesse concludere nel 2020 la legislatura. Un tentativo del primo cittadino che ha generato una serie d’incontri tra i partiti. Noi con l’Italia, però, aveva già deciso la linea da seguire: recarsi a San Vito dei Normanni dal notaio ed attendere almeno due consiglieri dell’opposizione. Per lo scioglimento dell’assise cittadina servivano, infatti, almeno 9 firme. Circostanza che si è realmente concretizzata nel primo pomeriggio, quando i consiglieri Bagnulo, Lanzillotti, Radisi e De Biasi hanno raggiunto il vicino centro e formalizzato le loro dimissioni. A stretto giro le prime reazioni e le prime accuse.

«L’ormai ex sindaco Carmine Brandi ha tradito ha i suoi consiglieri ed ha tradito tutti i suoi elettori.  Mentre noi abbiamo provato fino all’ultimo momento per un accordo, remando  tutti verso un’unica direzione, lui da ben quattro giorni ha tentato di fare il ribaltone, interloquendo con l’opposizione. Con questo – attaccano i consiglieri comunali di Noi con l’Italia di Carovigno – ha dimostrato di non voler assolutamente collaborare democraticamente con coloro i quali avevano contribuito alla sua elezione. Così ci siamo recati dal notaio, perché abbiamo voluto liberare la città. Brandi ha deluso tutte le nostre aspettative: è venuta a mancare la fiducia e la lealtà da parte sua». I fittiani rincarano la dose. «Per la seconda volta in pochi mesi ha tentato di fare il ribaltone. L’opposizione si è pero dimostrata unita e coesa, manifestando rispetto per la città» .

Da parte sua Brandi ha attaccato preannuncio per le prossime ore alcune iniziative. «Sarà un libro aperto con la città per svelare quali sono i veri motivi che hanno determinato questa situazione, e non riguardano certo il bene comune».

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